Quando è organizzato il tour “a raccolta”?
> apertura solo su prenotazione, con qualche giorno di anticipo.
Il Museo dell’Energia si inserisce nel variegato panorama culturale offerto dalla Città di Varallo che conta tre poli museali di straordinario interesse (Palazzo dei Musei – Pinacoteca, Casa Museo Cesare Scaglia, Museo della Pesca). Il Museo offre la possibilità di osservare alcune macchine a vapore impiegate nella filiera della lavorazione del cotone, tra le più grandi d’Europa.
L’impiego delle macchine attualmente oggetto di musealizzazione risale all’impianto di una manifattura cotoniera, voluta negli anni ’70 dell’Ottocento dal tedesco Eugenio Bauer. Il Bauer venne coordinato e aiutato dal valsesiano Giulio Axerio nella ricerca di salti d’acqua in Varallo, presso i quali posizionare la manifattura.
Nata entro il 1877, la manifattura seguì alterne ma convincenti vicende di produzione fino all’adozione delle macchine a vapore realizzate dai fratelli Tosi di Legnano ed entrate in funzione entro il 1901. Lo stabilimento, nel momento della sua massima espansione, occupò circa 800 dipendenti ed era completo delle strutture per ospitare gli operai oltre a un asilo, terreni da coltivazione e allevamento – una sorta di villaggio autosufficiente all’interno di Varallo.
Il Museo si compone di tre grandi aree: la Sala centrale, dove sono posizionate le macchine a vapore; l’area dei macchinari aggiunti negli anni ’30 del Novecento; l’area delle macchine moderne attualmente in uso e non visitabile.
Nel complesso, si tratta di un peculiare excursus sulla storia dell’industrializzazione varallese e valsesiana oltre che un approfondimento sulle tecniche di produzione energetica e dei fabbisogni sociali.