Il Sacro Monte è un luogo assolutamente unico nel suo genere, simbolo e voce di tutta la Valsesia.
Quello di Varallo è il più antico dei nove Sacri Monti edificati sulle Alpi piemontesi e lombarde. Sorge sulla sommità di uno sperone roccioso immerso tra il verde dei boschi che circondano l’elegante cittadina, considerata la capitale della Valsesia.
Il Sacro Monte si compone di 44 cappelle e una basilica, e appare come una vera e propria cittadella fortificata cinta da mura e caratterizzata da vie, piazze, palazzi e giardini. All’interno delle cappelle statue e dipinti danno forma e voce “qui e ora” al percorso che narra la Vita, la Passione e la Morte di Gesù, dall’Annunciazione all’Assunzione di Maria.
Più di ottocento sculture in legno o terracotta a dimensione naturale e più di tremila affreschi formano quello che Giovanni Testori, il poeta del Sacro Monte, chiamerà “Gran Teatro Montano”. Dal 2003 il complesso monumentale è inserito tra i beni del patrimonio UNESCO.
L’esperienza al Sacro Monte inizia nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, considerata suo prologo e sintesi. Voluta sul finire del XV secolo dal frate francescano Bernardino Caimi, la chiesa fu costruita in semplici forme tardo gotiche. Nel 1931 Papa Pio IX elevò la chiesa alla dignità di basilica minore.
All’interno si conserva una delle opere più ricercate della Valsesia: la grande “parete Gaudenziana” un tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari (1513) nel quale sono illustrati ventuno episodi della Vita e della Passione di Gesù, dall’Annunciazione alla Resurrezione.
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