Trino e il Bosco delle Sorti della Partecipanza

Tour alla scoperta del borgo di Trino e dei suoi dintorni.
Il punto di partenza ideale per la visita è piazza Garibaldi, dove si erge il Palazzo Paleologo, comunemente detto “Castello”. Questo bell’edificio, risalente al XIV-XV secolo, testimonia come la dinastia dei Paleologo, che resse il Marchesato del Monferrato dal 1305 al 1532, fece di Trino un centro culturalmente vivace e all’avanguardia.
Da piazza Garibaldi segue una breve passeggiata che consentirà di ammirare il ricco patrimonio ecclesiastico della città, partendo dalla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, che ospita la tela di Pier Francesco Guala raffigurante il Santo che battezza i reali d’Armenia (1734) e un pregevole trittico della bottega dei Giovenone datato 1510-1513, fino alle pregevoli chiese di Santa Caterina d’Alessandria, parte dell’ex convento dei Padri Domenicani, il quale oggi ospita la biblioteca civica “Favorino Brunod”, di San Francesco, sorta sul sito della medievale chiesa di S. Maria in Castro per volere della comunità di Frati Minori che lì aveva il suo convento, e di San Lorenzo, con le sue belle linee barocche risalenti alla prima metà del ‘700.
Indubbiamente, però, il luogo più interessante per parlare della storia dell’abitato di Trino, che nel Medio Evo soppiantò la mansio di Rigomagus sull’antica strada Ticinum-Augusta Taurinorum, è la chiesa di San Michele in insula che conserva, a parte in facciata, la sua elegante fisionomia romanica e, all’interno, pregevoli lacerti di affreschi risalenti all’ultimo quarto del XII secolo.
Dopo pranzo il nostro tour proseguirà alla volta di un’altra eccellenza trinese: il Bosco delle Sorti della Partecipanza.
Questo luogo unico, con un’estensione odierna di circa 575 ettari, rappresenta infatti un’eredità straordinaria sia dal punto di vista naturale, sia dal punto di vista antropologico. La “Partecipanza”, come viene più comunemente detta, rappresenta infatti l’unico lacerto di foresta planiziale ancora esistente nella Valle del Po, l’avanzo, miracolosamente conservato, di un ambiente vegetale un tempo comunissimo e oggi completamente scomparso in uno dei territori più antropizzati d’Europa. Inoltre, questo luogo rappresenta una rarità anche dal punto di vista giuridico, perché appartiene tuttora agli eredi degli antichi abitanti di Trino, i quali elaborarono un sistema di regole per sfruttare collettivamente le risorse naturali del loro territorio che si è mantenuto, pur con qualche sostanziale modifica, dal Medio Evo sino ai giorni nostri.
Sarà possibile ammirare il paesaggio unico dell’ultimo residuo di foresta nella pianura padana, raccontando come la storia sia passata da questo territorio di confine tra la pianura e la collina, tra il Marchesato del Monferrato e il Comune di Vercelli, lasciandovi impresso un segno profondo e indelebile.

L’itinerario può essere personalizzato e combinato con altri luoghi di interesse. Contattaci!